Mondiale a rischio per gli Azzurri: sarà decisiva la partita di giovedì contro la Slovacchia.
Kiwi amari, indigesti, quasi fatali per gliAzzurri. L'Italia doveva approfittare di un turno piuttosto favorevole per imprimereun'accelerazione decisa alla classifica del Girone F e per evitare la parte proibitiva del tabellone (con Olanda e Brasile in agguato) nel proseguio.
Invece, come da costume italico, si è complicata la vita e ora non resta che l'arte dell'arrangiarsi. Nel grigiore generale del Mondiale è emersaun'Italietta timorosa e spenta, messa alla berlina dalla Nuova Zelanda, n.78 del ranking mondiale, una squadra rude, ma di caratura decisamente modesta, capace di ridicolizzare la squadra di Lippi.
Finora l'Italia ha rimediato due pareggi, segnandodue gol, mai su azione: gli Ottavi sono ancora a portata di mano, ma così non si va lontano. Dal punto di vista tattico, Lippi ha provato il 4-2-3-1, per poi passare al 4-4-2. Nel secondo tempo il Ct ha proposto altre variazioni tattiche, con l'inserimento di Camoranesi, Di Natale e Pazzini. In campo la confusione è regnata sovrana e di pericoli gli All Whites ne hanno corsi davvero pochi. La Nazionale è stata veramente sterile, latitante alla voce qualità: Montolivo è stato il più efficace. I limiti sulla trequarti sono lapalissiani: manca un giocatore in grado di saltare l'uomo e di dettare l'ultimo passaggio. In parte può esserci un po' di paura, imputabile ai risultati, ma lo smarrimento in campo è sembrato inammissibile. I giocatori mugugnano: Gilardino lamenta di giocare spalle alla porta, Pepe (sostituito, ma tra i più volitivi) si impegna, ma non rispetta le consegne in campo. Il cambio ha fatto discutere. Marchisio galleggia sulla mediana, senza inciderevagamente in ogni porizione del campo. L'incerto Cannavaro che accusa: "Avete bisogno di un capro espiatorio? Prendete me".
E se è vero che non ci sono fenomeni in Italia, è pur sempre vero che Antonio Cassano ha confezionato vagonate di assist nello scorso campionato, anche se manca ovviamente la controprova in azzurro. La difesa subisce poco, anche se ogni disattenzione viene pagata cara. A questo punto i processi sommari servono a poco. Bisogna battere la Slovacchia, senza fare calcoli che potrebbero diventare esiziali. In casi come questi si guarda all'irrazionale e si fanno paragoni con il Mondiale dell''82. La squadra è stata costruita sui cocci del campionato italiano e questi sono i risultati.
Lippi invece cerca di aggrapparsi alle motivazioni e difende a spada tratta le sue scelte: ""Ancora una volta siamo stati poco fortunati, ma era una partita da vincere e non è che abbiamo fatto grandi cose. Qualcosa di più bisogna fare". Si attende il rientro di Pirlo, l'unico in grado di poter accendere l'interruttore della creatività in una squadra operaia (anche se Montolivo è stato tra le note più liete contro gli All Whites), anche sulla trequarti, se è il caso.
"Sono sempre convinto delle mie scelte. E sono assolutamente convinto che non ce ne sono di fenomeni rimasti a casa che avrebbero potuto cambiare questa partita. Comunque mai fare certe domande prima. Ricordatevi: a volte si rischia di rimangiarsele". Augurarsi di uscire dal guado dellamodestia è comunque lecito, specie se si difende il titolo di Campioni del Mondo. Anche la decenza impone di dare una sterzata a un Mondiale fino al momento, davvero imbarazzante.
Invece, come da costume italico, si è complicata la vita e ora non resta che l'arte dell'arrangiarsi. Nel grigiore generale del Mondiale è emersaun'Italietta timorosa e spenta, messa alla berlina dalla Nuova Zelanda, n.78 del ranking mondiale, una squadra rude, ma di caratura decisamente modesta, capace di ridicolizzare la squadra di Lippi.
Finora l'Italia ha rimediato due pareggi, segnandodue gol, mai su azione: gli Ottavi sono ancora a portata di mano, ma così non si va lontano. Dal punto di vista tattico, Lippi ha provato il 4-2-3-1, per poi passare al 4-4-2. Nel secondo tempo il Ct ha proposto altre variazioni tattiche, con l'inserimento di Camoranesi, Di Natale e Pazzini. In campo la confusione è regnata sovrana e di pericoli gli All Whites ne hanno corsi davvero pochi. La Nazionale è stata veramente sterile, latitante alla voce qualità: Montolivo è stato il più efficace. I limiti sulla trequarti sono lapalissiani: manca un giocatore in grado di saltare l'uomo e di dettare l'ultimo passaggio. In parte può esserci un po' di paura, imputabile ai risultati, ma lo smarrimento in campo è sembrato inammissibile. I giocatori mugugnano: Gilardino lamenta di giocare spalle alla porta, Pepe (sostituito, ma tra i più volitivi) si impegna, ma non rispetta le consegne in campo. Il cambio ha fatto discutere. Marchisio galleggia sulla mediana, senza inciderevagamente in ogni porizione del campo. L'incerto Cannavaro che accusa: "Avete bisogno di un capro espiatorio? Prendete me".
E se è vero che non ci sono fenomeni in Italia, è pur sempre vero che Antonio Cassano ha confezionato vagonate di assist nello scorso campionato, anche se manca ovviamente la controprova in azzurro. La difesa subisce poco, anche se ogni disattenzione viene pagata cara. A questo punto i processi sommari servono a poco. Bisogna battere la Slovacchia, senza fare calcoli che potrebbero diventare esiziali. In casi come questi si guarda all'irrazionale e si fanno paragoni con il Mondiale dell''82. La squadra è stata costruita sui cocci del campionato italiano e questi sono i risultati.
Lippi invece cerca di aggrapparsi alle motivazioni e difende a spada tratta le sue scelte: ""Ancora una volta siamo stati poco fortunati, ma era una partita da vincere e non è che abbiamo fatto grandi cose. Qualcosa di più bisogna fare". Si attende il rientro di Pirlo, l'unico in grado di poter accendere l'interruttore della creatività in una squadra operaia (anche se Montolivo è stato tra le note più liete contro gli All Whites), anche sulla trequarti, se è il caso.
"Sono sempre convinto delle mie scelte. E sono assolutamente convinto che non ce ne sono di fenomeni rimasti a casa che avrebbero potuto cambiare questa partita. Comunque mai fare certe domande prima. Ricordatevi: a volte si rischia di rimangiarsele". Augurarsi di uscire dal guado dellamodestia è comunque lecito, specie se si difende il titolo di Campioni del Mondo. Anche la decenza impone di dare una sterzata a un Mondiale fino al momento, davvero imbarazzante.