Dal 4 al 10 luglio l'isola verde si apre al grande schermo: proiezioni, dibattiti, premiazioni. Con un unico comune denominatore: la valorizzazione delle location
L'Isola Verde si apre al cinema, com'è ormai consuetudine nella calda estate campana. Il rapporto tra Ischia e il grande schermo affonda le radici, del resto, in un passato lontano. A rinverdirlo, a partire da domenica 4 luglio, l'ottava edizione dell'Ischia Film Festival, il concorso cinematografico internazionale dedicato alla valorizzazione delle location.
Il legame tra cinema e territorio sarà dunque il vero protagonista di una settimana di incontri e proiezioni in cornici, manco a dirlo, d'eccezione: ilCastello Aragonese e la Torre del Molino. E' una kermesse che attribuisce un riconoscimento artistico alle opere audiovisive, ai registi, aidirettori della fotografia ed agli scenografi, che hanno maggiormente valorizzato location italiane ed internazionali sottolineandone i paesaggi e l'identità culturale.
L'apertura è un omaggio a New York, raccontata attraverso 11 corti con le prestigiose firme diOrlando Bloom, Andy Garcia, Cristina Ricci ed altri: il film corale "New York I Love You" darà dunque il là al Festival, che si snoda attraverso un omaggio al cineasta francese Eric Rohmer e all'attesa premiazione del regista russo Pavel Loungine, omaggiato con le proiezioni delle opere "Tzar" e "L'isola?". In casa nostra, largo al regista Rocco Papaleo, che ha mostrato grande sensibilità nella valorizzazione di una regione dai più poco conosciuta con il suo fortunato "Basilicata coast to coast".
In totale, saranno circa cento le opere, tra lungometraggi, documentari e cortometraggi, che esploreranno il mondo a diverse latitudini. «Come sempre - sottolinea Michelangelo Messina, direttore artistico dell'Ischia Film Festival - cercheremo di raccontare gli scenari culturali e territoriali che più hanno inciso sul racconto cinematografico. La location come protagonista attiva della storia e delle dinamiche dei personaggi, ma anche come occasione per riflettere sulle opportunità e le contraddizioni che lo scenario geopolitico internazionale ci fornisce quotidianamente".
Il legame tra cinema e territorio sarà dunque il vero protagonista di una settimana di incontri e proiezioni in cornici, manco a dirlo, d'eccezione: ilCastello Aragonese e la Torre del Molino. E' una kermesse che attribuisce un riconoscimento artistico alle opere audiovisive, ai registi, aidirettori della fotografia ed agli scenografi, che hanno maggiormente valorizzato location italiane ed internazionali sottolineandone i paesaggi e l'identità culturale.
L'apertura è un omaggio a New York, raccontata attraverso 11 corti con le prestigiose firme diOrlando Bloom, Andy Garcia, Cristina Ricci ed altri: il film corale "New York I Love You" darà dunque il là al Festival, che si snoda attraverso un omaggio al cineasta francese Eric Rohmer e all'attesa premiazione del regista russo Pavel Loungine, omaggiato con le proiezioni delle opere "Tzar" e "L'isola?". In casa nostra, largo al regista Rocco Papaleo, che ha mostrato grande sensibilità nella valorizzazione di una regione dai più poco conosciuta con il suo fortunato "Basilicata coast to coast".
In totale, saranno circa cento le opere, tra lungometraggi, documentari e cortometraggi, che esploreranno il mondo a diverse latitudini. «Come sempre - sottolinea Michelangelo Messina, direttore artistico dell'Ischia Film Festival - cercheremo di raccontare gli scenari culturali e territoriali che più hanno inciso sul racconto cinematografico. La location come protagonista attiva della storia e delle dinamiche dei personaggi, ma anche come occasione per riflettere sulle opportunità e le contraddizioni che lo scenario geopolitico internazionale ci fornisce quotidianamente".