Un sogno chiamato FrancescaSchiavone, la milanese che a 30 anni trova il suo momento di gloria, di riscatto, di rinascita al Roland Garros2010: segnate questa data sabato 5 giugno 2010, perché oggi s’è scritta la pagina più bella del tennis azzurro femminile, mai così in alto, mai sul trono dorato dei campi di terra rossa di Parigi.
ora la abbraccia quella terra rossa, la stessa che prima di lei, 30 e fischia anni fa calcòAdriano Panatta, ricordo pulsante ma sbiadito del grande tennis che fu: ma oggi no, perché Francesca Schiavone ci ha creduto e lo ha lottato e difendendo degnamente il suo soprannome, ‘leonessa', ruggendo forte come non mai.
n’avversaria forte di fronte a lei, quell’australiana Samantha Stosur che nei precedenti l’aveva già battuta 4 volte contro 1, ma oggi le statistiche non contavano perché questo punto valeva 10 e la Schiavone se l’è aggiudicato alla grande vincendo un match tesissimo e duro per 6-4 7-6 a suon di voleè imprevedibili e dritti potenti. Niente da fare per la Stosur che pure era motivatissima, anche per lei era una grande occasione, ma la maturità giustamente è un dono che si acquisisce col tempo, ed oggi era il tempo dei sogni di Francesca Schiavone.
