Notizie del giorno...: Krasic-Matri show: la Juve espugna l'Olimpico e si rilancia

Krasic-Matri show: la Juve espugna l'Olimpico e si rilancia

Se la Juve giocasse il campionato solo con le big, avrebbe ben altri punti in classifica. Sbeffeggiati dal ghigno della sorte avversa, i bianconeri trovano ossigeno contro la Roma. Una vittoria sofferta, da squadra operaia, scaturita da una prestazione solida, che ha un affidabilissimo portiere di scorta (l'insuperabile Storari), un attaccante che segna regolarmente (Matri) e turbo-Krasic, uno che fa la differenza. Doti che potrebbe aver ritrovato in questo finale di stagione. Krasic e Matri regalano un successo di prestigio, ora l'autobus per la Champions dista 8 punti.


LA PARTITA - Formazioni compatte e giocate a ritmi molto elevati. Roma e Juve si affrontano come due squadre che non hanno molto da chiedere al Campionato, quindi senza tatticismi esasperati. I bianconeri, più incompiuti, cercano molto l'esasperato individualismo di Krasic per innescare un bagliore di qualità, nel tridente camuffato di Delneri.
Nella Roma più tambureggiante all'inizio, è Menez l'uomo che accende Vucinic e Totti. Un siluro del montenegrino, che supera in scioltezza il lezioso Bonucci, viene smanacciato da Storari in angolo. Ottimi gli interventi del vice-Buffon, in vena di miracoli, gettato nella mischia, dopo che il numero uno della Nazionale ha accusato un attacco influenzale. La Juve perde lucidità e agisce di rimessa, ma sa doffrire - Matri, poco assecondato, lotta sospeso nel vuoto, anche perché Krasic deve braccare Pizarro sulla trequarti accentrandosi - ed è la Roma ad avere un'altra palla gol con Totti.

Gli errori di misura in fase di appoggio si susseguono, anche se il match resta sostanzialmente gradevole: è alto l'entusiasmo dei sessantamila dell'Olimpico, rinfrancati dai piani di grandeur dell'americano DiBenedetto. Lo stadio potrebbe venire giù se Storari non si superasse su un diagonale teso di Totti dall'interno dell'area. Una parata che vale un gol, proprio quello che rischia di segnare Grosso, quasi non volendo alla mezz'ora del primo tempo, e Matri qualche minuto più tardi. Sul finale di tempo due fiammate: prima Storari è super su conclusione di De Rossi, poi Matri, servito da Marchisio, non riesce a imprimere forza al tiro.

Lo sprint del primo tempo viene meno nella ripresa ai romanisti. Così la Juve guadagna campo e personalità. In un break, Grosso serve in area Krasic: il serbo solitario scaglia una sassata al volo per il vantaggio bianconero. Da segnalare l'esultanza di Felipe Melo, che ha striotolato Delneri in un abbraccio liberatorio. La Vecchia Signora vuole imprimere il timbro del ko, ma Pepe è frettoloso, poi tenta una giocata fuori dalla sua portata.

Basta un gingillo a sovvertire le sorti di una gara. Totti innesca Menez che centra in pieno la traversa. Montella inserisce Borriello e Taddei per Vucinic e Perrota, ma il il refrain è lo stesso. Subito dopo è l'esterno ad avere la palla del raddoppio che sfuma per un attimo. In un contropiede tipicamente delneriano arriva il raddoppio di Matri (sale male Juan) che infila Doni con un gol sotto le gambe. E' delirio bianconero, almeno per una notte.